Lo scandalo che in questi giorni occupa gli spazi principali sui media internazionali (il cosiddetto “Panama Papers”: la lista con decine di migliaia di nomi – noti e non – che avrebbero utilizzato l’ameno paese del Centro America per eludere, se non evadere, il fisco) ripropone nuovamente al centro del dibattito il ruolo del Notaio, come strutturato in Italia.
A Panama basta(va?) un giorno per costituire una società anonima, un foglio, una firma, e tanta opacità. Anche in Italia basta un giorno per aprire una società, ma i controlli restano, grazie all’intervento notarile, sulla cui necessità si è speso recentemente anche il garante dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone.
E’ tempo di scelte: modello Panama (elusione e traffichini) o un Paese in cui tutti operano in trasparenza? Perché a rimetterci, ancora una volta, rischiano di essere cittadini ed imprenditori onesti.
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