La legge di Bilancio 2019 è stata approvata definitivamente alla Camera fra non poche polemiche che hanno interessato sia il merito, tanti i provvedimenti discussi, su tutti l’introduzione del reddito di cittadinanza, che l’iter procedimentale con la mancanza di un vero dibattito parlamentare. In questa sede non si vuole entrare nella discussione politica né riepilogare tutte le novità approvate, bensì focalizzare l’attenzione sui temi di maggior interesse per le aree di attività che interessano lo studio ed i nostri clienti. A questo prospetto iniziale si faranno seguire brevi commenti sui settori coinvolti dai provvedimenti illustrati.
Si parte quindi dal settore agricolo, ove preme segnalare l’assegnazione di terreni a famiglie con almeno tre figli (di cui uno nato fra il 2019 e il 2021) a cui si collega la possibilità di richiedere un mutuo per acquisto prima casa (ovviamente limitrofa) a tasso zero, per un massimo di euro 200.000,00 e anni 20 di durata.
L’assegnazione gratuita è possibile anche per le società costituite da giovani imprenditori agricoli in cui un nucleo famigliare di cui sopra abbia almeno il 30% del capitale sociale.
Sul fronte del mercato automobilistico, invece, importante svolta ecologista con contributi fino ad euro 6.000,00 per chi acquisti veicoli elettrici, limite temporale il 2021, con un limite di prezzo del singolo veicolo pari ad euro 50.000,00. A fronte di questo incentivo si prevede l’introduzione di un’ecotassa sulle autovetture di grossa cilindrata.
Per fare cassa si ricorre alla vendita del patrimonio immobiliare statale, con un piano che dovrà essere pronto entro il 30 aprile 2019 e che prevederà anche la vendita di caserme; le previsioni sono di recuperare circa 1 miliardo di euro.
Si va invece alla proroga delle concessioni demaniali marittime per ulteriori 15 anni, salvando di fatto stabilimenti, locali e strutture alberghiere dalla scure della direttiva Bolkestein.
Il settore immobiliare nel suo complesso è invece investito da provvedimenti eterogenei che si ritiene riconducibili ad un’unica progettualità di fondo.
Così risultano prorogate le detrazioni casa, per ristrutturazioni, mobili, verde ed ecobonus, il tutto fino al 31 dicembre 2019.
Si amplia inoltre la possibilità di usufruire della cedolare secca (21%) in caso di locazione di beni immobili, che ora viene estesa – dalle sole abitazioni – anche ai locali commerciali fino a 600 mq di superficie.
Ancora, è stata prevista l’istituzione di una commissione di studio per la revisione della normativa sulla fiscalità diretta ed indiretta delle imprese immobiliari.
Infine, vi sono interventi di sostegno nel campo delle start-up innovative, dove si cerca di trovare soluzioni al problema “atavico” del settore, e cioè la difficoltà a raccogliere finanziamenti.
In questo solco da un lato entra in campo direttamente lo Stato, con la nascita di un “Fondo di sostegno al Venture capital“, sotto l’egida del MISE, che si affiancherà ad “Invitalia Ventures”, il fondo di Venture Capital di Invitalia la cui gestione è devoluta alla CASSA DEPOSITI E PRESTITI. Il tutto sarà alimentato dai dividendi delle partecipate statali in misura pari al 15% annuo dei dividendi distribuiti. E anche i PIR (piani individuali di risparmio) saranno chiamati a contribuire investendo ogni anno in fondi di venture capital almeno il 3,5% delle loro disponibilità.
Per i privati si aprono invece enormi vantaggi fiscali, con le detrazioni per chi investe in start-up innovative portate all’importante soglia del 40% e la previsione di una deduzione fiscale al 50% per le imprese che acquistano (e detengono per tre anni) l’intero capitale sociale di queste società.
In breve, tante novità ed importanti spunti; cercheremo nelle prossime settimane di capire (ed io mi avventurerò a spiegare, dal mio personale punto di vista), cosa varia, cosa no, cosa può funzionare e cosa dovrebbe invece cambiare ancora.
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