Ufficiali le nuove regole per le SRL

da | 27 Giu 2017 | societario

L’Esodo narra della peregrinazione nel deserto del popolo ebraico alla ricerca della Terra Promessa. Nel racconto biblico il viaggio dura quarant’anni e porta – effettivamente – a Canaan. Il diritto societario italiano sta attraversando – senza volere scadere nella blasfemia – traversie simili, con l’unica tragica differenza della presenza di sensibili dubbi circa la salvifica meta finale e la durata di quanto ancora sia necessario incedere.

Mi riferisco – in particolare – alla conversione in legge del decreto legge 24 aprile 2017 n. 50, ormai definitivamente confermato con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale avvenuta in data 23 giugno 2017. La nuova disciplina era già stata oggetto di mie brevi critiche osservazioni, con la speranza – ovviamente mal riposta – di necessari interventi correttivi che – altrettanto ovviamente – non sono avvenuti.

La nuova disciplina trova applicazione a tutte le SRL che possono fregiarsi della qualifica di piccola-media impresa (massimo 250 dipendenti e alternativamente: fatturato inferiore a 50 milioni; attivo dell’attivo patrimoniale non superiore a 43 milioni). In particolare in questa sede si vogliono ricordare tre novità che possono aprire scenari importanti – e di gestione non banale – per la società italiane.

Il primo – e più delicato – riguarda la possibilità per tutte le SRL – anche se non start-up innovative – di ricorrere a portali di equity crowfunding per raccogliere capitale. La norma – che vorrebbe aumentare le possibilità di finanziamento anche esternamente al mercato bancario – estendendo, senza controlli né vincoli, eccezionali modalità telematiche spalanca le porte a potenziali fenomeni di riciclaggio ed infiltrazione malavitosa.

Un secondo aspetto concerne invece l’introduzione anche nelle SRL delle particolari categorie di quote, evoluzione dei “diritti particolari” di cui all’art. 2468 terzo comma Codice Civile, in un netto percorso di avvicinamento con la realtà delle SPA. Non si è aprioristicamente contrari a questa possibilità, chiarendo – tuttavia – che diventa determinante la riflessione e l’accordo sul punto in sede costitutiva.

Infine viene superato altresì il divieto di operazioni sulle proprie quote di cui all’art. 2474 Codice Civile per le SRL, anche se limitatamente ad ipotesi di piani di incentivazione a favore di dipendenti, amministratori, collaboratori a vario titolo. Anche qui è evidente l’occhieggiare al mondo delle SPA, con un tentativo di richiamo alle stock-options, croce di ogni azionista e delizia di ogni chief executive officer.

Non voglio ripetere le osservazioni critiche di cui al commento sopra citato, ma diventa impossibile sottolineare nuovamente come ormai il mondo delle SRL si trovi innanzi ad una frattura: da un lato imprenditori seri (assistiti da altrettanto seri professionisti) che agiscono e lavorano con modelli societari frutto di analisi e riflessione, regolamentando operazioni ed opportunità, e dall’altro avventurieri dell’attività d’impresa che si improvvisano con semplificate e modelli standard, porta del riciclaggio e del fallimento. In mezzo consumatori, cittadini e collettività, su cui ricadono le conseguenze delle errate scelte del legislatore, assumendone i costi singoli e sociali.

Ora si renderà necessario – per chi vuole accettare le sfide del mercato e cogliere le nuove possibilità – aggiornare statuti e patti sociali. E come sempre spetta ad ogni imprenditore ed ogni professionista dare un profilo al proprio lavoro e decidere da quale parte stare.

Fabio Cosenza

Notaio

0 commenti