Finanziamenti per le imprese in Emilia Romagna

da | 7 Giu 2018 | politica

Nel contesto dell’attività di continua informazione a favore dei nostri clienti si segnala il bando della Regione Emilia Romagna  per il sostegno agli investimenti produttivi (POR FESR 2014/2020 – Azione 3.1.1).

In particolare il bando è finalizzato a favorire la realizzazione di progetti di investimento finalizzati ad accrescere la competitività e l’attrattività del sistema produttivo, anche nell’ottica dello sviluppo sostenibile, e a favorirne i percorsi di consolidamento e diversificazione.

I beneficiari che possono partecipare sono le PMI singole (imprese individuali, società, cooperative) o associate (consorzi o società consortili), iscritte al registro delle imprese, operanti sul territorio della Regione Emilia Romagna nei settori di attività Ateco 2007 della Strategia di specializzazione Intelligente (S3).

Il finanziamento può essere richiesto per tutti gli investimenti produttivi ad alto contenuto tecnologico che, attraverso un complessivo ammodernamento degli impianti, dei macchinari e delle attrezzature, siano idonei a favorire l’innovazione di processo, di prodotto o di servizio, e che abbiano ricadute positive su il miglioramento dei tempi di risposta e di soddisfacimento delle esigenze dei clienti, il supporto all’adozione delle tecnologie abilitanti, la riduzione degli impatti ambientali dei sistemi produttivi, il miglioramento della sicurezza nelle imprese.

Nel dettaglio, le spese ammesse riguardano l’acquisto di macchinari, beni strumentali, attrezzature, impianti funzionali alla realizzazione del progetto; acquisto di beni intangibili quali brevetti, marchi, licenze e know how; acquisto di hardware, software, licenze per l’utilizzo di software, servizi di cloud computing; spese per opere murarie ed edilizie connesse alla installazione e posa in opera dei beni strumentali; acquisizioni di servizi di consulenza specializzata per la realizzazione del progetto e per la presentazione e gestione della domanda di contributo.

Sono due le finestre di presentazione previste: la prima dalle ore 10.00 del giorno 5 giugno 2018 alle ore 13.00 del giorno 19 luglio 2018 e la seconda dalle ore 10.00 del giorno 4 settembre 2018 alle ore 13.00 del giorno 28 febbraio 2019.

Ma l’aspetto più interessante è ovviamente quello dei contributi a fondo perduto, pari al 20% della spesa ammissibile, a fronte di finanziamenti a medio/lungo termine di importo compreso tra il 65% e l’80% del costo dell’investimento (da un minimo di euro 40.000  -ad un massimo di euro 500.000), erogati dal sistema bancario, con garanzia COFITER fino all’80%, controgarantiti all’80% da CASSA DEPOSITI E PRESTITI tramite il Fondo EuReCa. E’ altresì previsto un Incremento del 5% del contributo per i progetti che prevendono un incremento occupazionale, presentati da imprese femminile e/o giovanili e da imprese con rating di legalità nonché un ulteriore incremento del 10% in caso di sedi operative in aree montane, il tutto per un Importo massimo di contributo pari ad  euro 150.000.

Senza entrare nel dettaglio del bando si segnalano alcuni aspetti centrali ai fini di un potenzialmente positivo accoglimento della richiesta.

In primis la necessità di rivolgersi ad operatori e professionisti qualificati che possano affiancare la PMI in una puntuale compilazione della richiesta corredata dalla necessaria documentazione. Si evidenzia – in particolare e per sgombrare il campo da equivoci – che lo Studio non si occupa di pratiche del genere ma può eventualmente segnalare soggetti con comprovata capacità nel settore.

In secondo luogo è evidente come la struttura ed il modello societario sia uno degli elementi potenzialmente qualificanti per l’accettazione delle richieste. Società sottocapitalizzate, SRLS ad un euro, realtà cooperative con ancora l’amministratore unico e statuti non aggiornati rischiano di partire penalizzate nella gara del credito. In quest’ottica è evidente come sempre maggiore sarà il solco fra contesti imprenditoriali seri, con accesso a bandi e fondi, ed il resto del mercato, destinato all’irrilevanza economica.

Infine si sottolinea come l’afflusso di nuove risorse possa rappresentare l’occasione giusta per un percorso di proficuo aggiornamento delle PMI, soprattutto se caratterizzate da una pluralità di soci. Clausole di prelazione, trascinamento e covendita, oppure la previsione di potere fare ricorso a modalità innovative di finanziamento (si veda il crowdfunding) con una nuova definizione di poteri e compiti dell’organo amministrativo sono solo alcuni degli spunti su cui è necessario riflettere.

Ancora una volta, nuove possibilità per chi vuole coglierle.

Tommaso Gibboni

dott. - collaboratore Studio

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