Rischio SRLS per commercialisti e consulenti

da | 29 Gen 2021 | societario | 0 commenti

Le SRLS (acronimo di società a responsabilità limitata semplificata) hanno avuto un enorme successo fin dalla loro introduzione esclusivamente per i costi e le tasse ridotte in sede di costituzione, ma ora possono diventare un enorme pericolo per i commercialisti e i consulenti che le suggeriscono, oltre che per i loro clienti che intendono avvalersene.

A rendere palese un problema ormai esploso è un’inchiesta della Procura di Catanzaro che coinvolge vari soggetti e che ben rappresenta l’approccio di Autorità Giudiziaria ed organi di controllo a questo tipo societario.

Per chiarire meglio il punto è però necessario un breve excursus. Le SRLS nascono (nel 2012) come strumento riservato agli under-35 per aiutare l’imprenditoria giovanile. Presto (nel 2013) il limite di età viene eliminato e tutti possono farne liberamente uso, sfruttando due grandi vantaggi: costi di costituzione minimi (niente spese notarili e imposta di registro fissa senza bollo o diritti per il Registro Imprese) e possibilità di un capitale di appena un euro.

A fronte di questo c’è il vincolo dell‘atto costitutivo non modificabile, dell’amministratore che deve essere per forza socio e dell’impossibilità di avere come soci altre società.

I secondi due limiti, a dire il vero, vengono anch’essi superati, seppur con qualche difficoltà (il modello ministeriale non viene mai aggiornato e la presenza di soci non persone fisiche in sede di costituzione ancora non è ammessa).

Ma in tutto questo il fenomeno esplode, seppure con numeri impietosi: i primi dati (2013) riportano che oltre il 90% delle SRLS non ha addetti e la maggior parte è inattiva. E’ evidente che il tentativo di introdurre uno strumento a favore dell’imprenditoria giovanile è miseramente fallito.

Le SRLS continuano tuttavia ad avere successo (nel solo 2018 oltre nuove cinquantamila) e la domanda sorge spontanea: ma se non hanno addetti, se non sono attive, se non producono utili, se sono capitalizzate, a chi possono servire?

La risposta è facile, in particolare incrociando i dati delle nuove iscrizioni con quello delle cessazioni e con un censimento statistico di soci e amministratori. Le SRLS diventato da subito infatti lo strumento per procedere ad intestazioni fittizie, evitare di rispondere direttamente dei propri debiti come accade invece per le imprese individuali, utilizzare il fenomeno della responsabilità limitata per non versare contributi e tasse senza conseguenze.

In breve diventa chiaro come nel migliore dei casi la società semplificata è un veicolo per evadere il fisco, in quelli più gravi per riciclare denaro grazie e prestanome.

A questa conclusione – e qui si deve risvegliare l’attenzione – giungono presto però anche Amministrazione Finanziaria e Autorità Giudiziaria, che già da tempo definiscono la presenza della SRLS come un indice rilevante ai fini delle indagini in ambito dell’antiriciclaggio.

Tuttavia da poco la magistratura ha fatto un passo ulteriore. Innanzi infatti spesso alla difficoltà di ricostruire puntualmente le responsabilità dei singoli e gli effetti titolari si è deciso di mettere nel mirino chi – consapevole della vera finalità delle SRLS – decide di promuoverle: commercialisti e consulenti di parte (ed inizialmente anche notai, ma dal nostro lato la risposta è netta e viene dalla legge: siamo obbligati a riceverle e non riceviamo compensi salvo consulenza ulteriori, siamo anche noi vittime e di certo non correi).

Sul punto, infatti è bene ricordare che la giurisprudenza di legittimità (si veda: Cass. Pen., sentenza n. 39988 del 9 ottobre 2012 in tema di bancarotta fraudolenta; Cass. Pen., sentenza n. 28158 depositata il 27 giugno 2019 in tema di frode fiscale) ha ormai chiarito come vi sia la responsabilità del commercialista nelle condotte fiscali e non solo dei propri clienti ove fossero a conoscenza o potessero comunque avere contezza delle condotte non lecite poste in essere dagli stessi.

In breve, si è ormai profilato un grave rischio per chi consiglia di procedere con le SRLS, essendo queste definitivamente bollate come società finalizzate a malversazioni: se emergono dei problemi è chiamato a risponderne anche il consulente di parte che ha suggerito l’istituto in luogo di una SRL ordinaria.

E la responsabilità, come si è visto, è innanzitutto penale ma – a seguito della condanna – rischia di esserci anche il tema del profilo risarcitorio a favore di erario e creditori. Il passaggio successivo è infatti palese: se consigli una SRLS sei consapevole che è per natura sottocapitalizzata e che rappresenta esclusivamente uno strumento per evadere fisco e responsabilità, quando ciò accade e non ci si può rifare nei confronti della società ecco che lo Stato e i fornitori vengono a bussare alla tua porta e tu devi pagare.

All’esito di quanto sopra cosa fare per evitare conseguenze che possono essere disastrose per la propria professionalità ma anche il proprio patrimonio?

Innanzitutto scoraggiare in tutti i modi le SRLS; un commercialista che le consiglia e che le di conseguenza le assiste successivamente è già in pericolo (e le autorità di controllo impiegano veramente poco a verificare i dati, se nell’ultimo anno quali nuove società clienti il consulente ha in gran parte semplificate allora deve seriamente preoccuparsi).

Se purtroppo, sicuramente per ingenuità, si è stati sostenitori dell’istituto diventa ora fondamentale correre ai ripari e suggerire trasformazioni in SRL ordinarie, pressando i propri assistiti in tal senso.

Ma il rischio esiste anche per i clienti; in ipotesi infatti di controlli al proprio consulente perché ha assistito troppe SRLS è plausibile pensare che l’accertamento non si fermerà alle semplificate ma investirà tutte le società del professionista coinvolto. Ecco quindi che anche chi è socio o amministratore di una vera SRL capitalizzata rischia di essere investito da attività di verifica che seppur con positiva definizione comportano preoccupazioni e tempi e costi. Da qui due conseguenze: i clienti nella scelta del loro consulente di fiducia dovrebbero diffidare da quelli con troppe SRLS in portafoglio; i commercialisti dovrebbero ormai essere consapevoli che seguire le SRLS è una stigma professionale che rischia di rovinarli.

In conclusione, come ho sempre ripetuto e consigliato: SRLS, se la conosci la eviti. Da oggi è ancora più evidente, nessuno può obiettare di non conoscere il rischio che corre.

Fabio Cosenza

Notaio

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