E’ POSSIBILE DISPORRE PER TESTAMENTO DELLA PENSIONE?

da | 11 Mag 2021 | successioni | 4 commenti

La pensione ai superstiti è una prestazione economica, avente natura assistenziale erogata dall’INPS (dunque un’erogazione da parte dello Stato) ed esclusa dalle regole sulla successione, che spetta (nel caso in cui sussistano i requisiti di legge) ai familiari superstiti, in caso di decesso del pensionato (pensione di reversibilità) o del soggetto assicurato (pensione indiretta) che abbia maturato i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia o di invalidità. Ma è possibile disporne per testamento?

L’articolo 587 del Codice Civile descrive il testamento come “un atto revocabile con il quale taluno dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostanze o di parte di esse”. 

Si può quindi disporre nel testamento solamente del proprio patrimonio, inserendo le più varie disposizioni, sia di carattere patrimoniale che non patrimoniale.

Quando si parla della pensione ai superstiti si parla, come anticipato poco sopra, di una erogazione da parte dello Stato e non di un bene personale del de cuius: rappresenta infatti un diritto autonomo completamente separato e distinto rispetto ai diritti che solitamente ricadono in successione, in quanto ha carattere puramente assistenziale.

È in questo caso la legge a stabilire chi ha diritto a questa prestazione, ed hanno diritto al trattamento pensionistico in quanto superstiti:

– il coniuge, anche se separato;

– i figli purché minori di 18 anni, oppure studenti fino ai 21 anni di età se frequentano la scuola media superiore o professionale o fino ai 26 anni di età se frequentano corsi universitari;

– i genitori, a condizione che:
* non vi siano coniuge e figli;
* abbiano un’età superiore ai 65 anni;
* non siano titolari di pensione (non rilevano in questo caso le pensioni di guerra e gli assegni di natura assistenziale come invalidi civili, ciechi civili o sordomuti);

–  i fratelli celibi e sorelle nubili a condizione che:
* non siano presenti coniuge e figli;
* risultino permanentemente inabili al lavoro e siano a carico del deceduto alla data della sua morte;
* non siano titolari di un trattamento di pensione.

Il de cuius non ha la possibilità di decidere liberamente, nel suo testamento, a chi andrà la sua pensione di reversibilità (o indiretta), dal momento che questa non rientra tra i diritti materiali di cui può disporre nel testamento.

Rachele Nuti

dott.ssa - collaboratrice Studio

4 Commenti

  1. A un fratello con tutti i requisiti sopra elencati in che percentuale spetta

    Grazie

    Rispondi
  2. Buonasera,ma due persone “fidanzate da anni”adulte non conviventi percipienti di pensione ,nel caso il compagno venisse a mancare, alla compagna non spetta nulla se invece si sposassero alla compagna spetterebbe la pensione di reversibilita’?Sarebbe possibile nel testamento lasciare tutto il patrimonio agli eredi legittimi di quest’ultimo?in pratica lasciare alla compagna la pensione e la casa ipotizziamo si figli .Grazie Antonella

    Rispondi
    • La compagna non vanta diritti alla reversibilità, spetta solo alla moglie.

      Nel testamento non si può disporre della pensione.

      Rispondi

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *