NOTAIO E IMPOSTE NON VERSATE

da | 5 Ott 2021 | fisco | 6 commenti

La recente ordinanza della Cassazione n. 26361/2021, pubblicata in data 29 settembre 2021, relativa ad un Collega che non aveva versato all’Erario i soldi ricevuti dai clienti per pagare le tasse d’atto, ha alimentato l’attenzione sul ruolo del Notaio quale sostituto d’imposta.

E’ inutile premettere che il provvedimento è stato oggetto di commenti – anche in sedi un tempo autorevoli, vedi quotidiani a nazionale diffusione – sensazionalistici e non puntuali, tesi solo a preoccupare i cittadini e contribuenti, nonché ad aizzarli contro i Notai.

Diventa quindi necessario non solo ristabilire la verità ma anche definire nel dettaglio tutti i contorni della specifica vicenda e del rapporto fra Notaio, cliente e soldi che il primo incassa dal secondo per poi versarli allo Stato.

L’ordinanza della Suprema Corte, infatti, non annuncia nulla di così sconvolgente ma anzi conferma ciò che – oso dire: da sempre – era noto: se il Notaio illecitamente trattiene il denaro che deve versare per conto del cliente e non lo liquida all’Erario.. l’Erario lo può chiedere nuovamente al contribuente.

La Corte di Cassazione, in breve, ricorda come lo Stato sia un terzo totalmente estraneo al rapporto fra Notaio e contribuente e quindi non può essere in alcun modo toccato dalla circostanza che il contribuente si è (mal) fidato del Notaio: se questo non versa le imposte (di registro, ipotecaria, catastale; bollo ove dovuto) l’Amministrazione Finanziaria può senza problemi richiederle alle parti dell’atto.

Ma quindi c’è il rischio che un Notaio incassi i soldi e non li versi e il cittadino debba pagare le tasse due volte?

Sono netto: si tratta di episodi rari, dovuti alla circostanza che purtroppo le mele marce ci sono in tutte le categorie. Una serie di fattori, tuttavia, riducono in maniera netta la possibilità che certi eventi isolati si ripetano.

In primo luogo i Notai, essendo pubblici ufficiali, sono soggetti a rigidi controlli di legge. Per rimanere solo al profilo fiscale ogni trimestre il Repertorio degli atti (cioé l’elenco degli atti ricevuti da ciascun Notaio) viene portato in copia alla locale Agenzia delle Entrate per verifiche sul contenuto e l’attività svolta. Ancora, entro 30 giorni dalla ricezione di ogni singolo atto il Notaio è tenuto alla registrazione dello stesso con contestuale versamento delle relative imposte all’Erario che nei successivi 60 giorni può contestare gli importi incassati.

A riguardo si precisa, il Notaio è responsabile solidale: se cioé la liquidazione delle imposte d’atto non è corretta (secondo l’Agenzia delle Entrate) l’Amministrazione Finanziaria può chiedere i soldi non solo al contribuente ma direttamente al Notaio.

Proseguendo, ciascun Notaio è obbligato ad avere un conto dedicato (non aggredibile dai propri creditori personali) su cui fare transitare le somme incassate per conto dei clienti (le imposte) ai fini del versamento all’Agenzia delle Entrate. Ogni anno, ad estrazione, in ciascun Distretto Notarile alcuni Notai sono soggetti a vigilanza e il conto di cui sopra verificato da altri Colleghi.

Infine c’è un tema di responsabilità e (terribili) conseguenze: il Notaio che non versa i soldi ricevuti per le imposte commette un reato ed è radiato dalla professione, perde cioé il titolo e non può più svolgere l’attività (la giurisprudenza è severissima).

Immagino già l’obiezione di alcuni: ma se ci sono così tanti controlli come si può allora giungere alla vicenda oggetto dell’ordinanza della Cassazione da cui siamo partiti?

Purtroppo, come noto, nessun sistema è infallibile e l’avidità (o la disperazione per spese fuori controllo che non si sa come gestire) porta a trovare sempre nuovi strumenti: ci può essere una spalla compiacente all’Agenzia delle Entrate, la verifica del conto dedicato con tante operazioni ogni anno non è facile, il mancato versamento riguarda solo una pratica una tantum, e tante possibilità quante ne escogita la mente umana.

Ed ecco quindi la seconda domanda: ma come posso quindi fidarmi del Notaio ed essere sicuro che quello che ho scelto per la mia stipula effettivamente verserà all’Agenzia delle Entrate i soldi che gli affiderò?

Premesso che del Notaio (di ogni Notaio) ci si deve fidare e che come sopra evidenziato i casi di infedeltà fiscale sono decisamente rari sicuramente ci sono elementi che si possono tenere in considerazione se proprio ci si vuole “sentire sicuri“.

Innanzitutto si può sempre ascoltare i suggerimenti di chi conosce quel professionista; se si tratta – mi riferisco in particolare a piccoli centri – di un Notaio noto ne sono condivisi vizi e virtù ed eventuali comportamenti opachi subito evidenziati. Ancora, chi opera nel settore (ad es. mediatori per l’immobiliare; commercialisti per il societario; etc..) sicuramente potrà testimoniare la correttezza del comportamento.

Pare anomalo ma preventivi molto bassi possono essere indice (sottolineo: possono, non devono) di necessità di recuperare in ogni modo liquidità nel breve periodo, sia con i compensi che con le imposte (dei clienti): sicuramente non un bel segnale.

Tempistiche eccessivamente dilatate nella registrazione degli atti (sempre prossime alla scadenza dei 30 giorni) sono altresì oggetto di attenzione. E’ normale che – soprattutto in periodi di grande lavoro – si fatichi a registrare gli atti in pochi giorni ma giungere costantemente a scadenza potrebbe (ancora il condizionale) nascondere problemi diversi da una semplice importante mole di stipule da smaltire.

Concludo infine con una nota operativa che riguarda direttamente il mio studio. E’ prassi notarile rilasciare le copie autentiche degli atti con a margine della prima facciata un timbro che indica data ed estremi di registrazione con importo versato. Come noto io sono solito rilasciare (quasi) esclusivalmente copie digitali, sulle quali però non appongo il timbro della registrazione bensì  allego (in calce) direttamente la ricevuta di registrazione rilasciata dall’Agenzia delle Entrate, in modo che i miei clienti abbiano diretta contezza del pagamento che ho effettuato per loro.

Del Notaio (di ogni Notaio) ci si deve fidare, di me potete fidarvi, e questa fiducia mi piace anche alimentarla con gesti concreti.

Fabio Cosenza

Notaio

6 Commenti

  1. Complimenti vivissimi. Mi apprestavo a rogitare con uno opposto a Lei e a rimetterci una montagna di soldi strasudati.
    Grazie per le chiarissime delucidazioni veramente utili e illuminanti.

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    • Grazie per l’apprezzamento, confido tutto si risolva per il meglio.

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  2. Buonasera, se il notaio non effettua i versamenti l, agenzia delle entrate a chi invia la cartella all’acquirente o al venditore che non nessuna colpa sulla scelta del notaio? Grazie

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    • A entrambe le parti: la responsabilità è solidale nei confronto del fisco.

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  3. bgiorno spet.ile notaio
    io Megna Mauro ho chiesto un preventivo di compravendita il notaio me lo ha fatto. Quando è stato fatto l’atto ho fatto gli assegni richiiesti dal notaio in base al preventivo oneri fiscali tasse onorario e assegno al venditore: Ad oggi mi vengono chiesti dalla finanza circa 500 euro non pagateli dai miei versamentiPossibile cvhe un prffesionista (notaio) non sappia quando debbano essere le tasse da pagare???? DEVO PAGARE IO L’ERRORE DEL PROFFESIONISTA????

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    • I motivi per cui è richiesta la cifra ulteriore possono essere diversi: suggerisco di confrontarsi con il Collega che ha stipulato l’atto.

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