“In breve, ci sarà un marcato calo delle transazioni immobiliari cui non si accompagnerà in alcun modo una proporzionale diminuzione dei corrispettivi di vendita degli immobili.“
E anche qui la previsione è stata azzeccata, con una modesta ma presente crescita dei prezzi medi, che a livello nazionale si attesta su circa lo 0,50%.
E quindi premesso che – senza indulgere nel compiacimento – si è puntualmente realizzato tutto ciò che avevo nel dettaglio previsto, ora cosa ci aspetta?
Dobbiamo partire da questo grafico che – qui semplificato – è contenuto nel mio report privato:
che ci chiarisce in maniera precisissima come sia in corso un fenomeno preoccupante (chiamiamolo con il suo nome: una vera e propria bolla immobiliare).
Il grafico – come chiaro – riassume i dati determinanti che servono per capire il mercato immobiliare. In particolare – in un periodo ampio, cioé a partire dal 2010 – si sono messi in correlazione tasso d’interesse della BCE, numero delle compravendite immobiliare, numero dei mutui ipotecari e prezzi medi al metro quadro.
Come facilmente intuibile al diminuire del tasso d’interesse aumentano mutui, compravendite e prezzi medi e all’aumentare del tasso d’interesse invece diminuiscono mutui e compravendite. E i prezzi medi al metro quadro?
Qui si intravede una smentita netta della regola della domanda e dell’offerta da me già pronosticata ad inizio anno. A partire dal 2021 il tasso d’interesse si impenna, crollano compravendite e mutui ma i prezzi al metro quadro continuano a salire. Cosa sta succedendo?
Se vogliamo – brevemente – entrare nel dettaglio capiremo che questo fenomeno è dettato in particolare dal mercato del “nuovo”, che continuare a manciare prezzi al rialzo, anche a causa della bolla speculativa dovuta al SUPERBONUS 110.
In breve, soprattutto in certe zone e città (Milano e Bologna in primis) costruire casa costa sempre di più e quindi anche comprare casa (da costruttore) costa sempre di più e questo trascina in altro (seppure, specifico, in maniera totalmente non omogenea) l’intero settore.
Può continuare?
Sarò netto: assolutamente no. Gli italiani hanno sempre meno risparmi, l’inflazione quotidiana (anche se contenuta) ha eroso il potere d’acquisto, il taglio dei tassi (che avverrà a breve e sarà reiterato successivamente: appuntatevi anche questa previsione) non sarà minimamente sufficiente a dare loro respiro.
Mi aspetto quindi un crollo del mercato immobiliare e dei prezzi degli immobili?
Anche qui sarò netto e mi ripeto: assolutamente no. Anzi, nella seconda parte del 2024 complice il taglio dei tassi vedo una controtendenza rispetto ai primi mesi dell’anno con maggiore vivacità delle compravendite e prezzi ancora non in discesa.
Significa però – e qui richiamo tutta l’attenzione che vi è rimasta – che stiamo per avere (orizzonte temporale: 12-18 mesi) un enorme problema nel comporto costruzioni. Finiti i bonus, costi di realizzazione rimasti alti, bilanci gravati da mutui con tassi che si sono alzati negli ultimi due anni, case con prezzi ormai fuori portata: la ricetta perfetta per fallimenti a catena.
Mi tocca quindi recitare il ruolo di Tiresia o Calcante (anche se spero in una fine migliore) e mettere tutti in guardia perché fra non molto non conteremo più il numero di imprese di costruzione o immobiliaristi vari che porteranno i libri in Tribunale o si rivolgeranno a specialisti del settore.
Cosa fare quindi? La risposta a questa domanda – e vado a concludere – dipende dal ruolo che in questo mercato si riveste.
A chi vuole comprare casa da un costruttore consiglio enorme cautela. La legge già prevede una serie di tutele e un ruolo centrale per il Notaio ma ciò non potrebbe bastare nei singoli casi (su cui eventualmente non si applicano le stringenti previsioni normative). Informatevi bene su chi è che vi vende casa, chiedete consigli al vostro Notaio, se il costruttore spinge per andare dal proprio Notaio e voi ne avete uno di fiducia non fatevi irretire, ci aspettano mesi complessi, dovete sentirvi sicuri.
A chi si è già impegnato in un preliminare di verificare bene la propria posizione. Se ci sono tutte le tutele di oggi il rischio economico è quasi nullo, ma potrebbero esserci ritardi e vertenze su materiali o varianti. Come se fossimo su un campo di calcio “marcate bene” il costruttore, verificate con costanza l’andamento dei lavori in modo da intervenire subito laddove emergano criticità.
Per chi invece punta a qualche affare può essere il momento giusto. Ma non mi rivolgo ai potenziali acquirenti, il crollo dei prezzi anche sul nuovo a breve non ci sarà, ma a chi lavora nell’immobiliare dal lato societario, con acquisizione e rivendita di partecipazioni. Sono tanti i cantieri che si fermeranno e tante le compagini con disperato bisogno di liquidità, oltre a non pochi crediti bancari che diventeranno deteriorati. Le occasioni per investimenti anche “toccata e fuga” fioccheranno.
Certo, e questo è veramente il consiglio finale, ciò che conta (come sempre, a maggior ragione nei periodi di confusione) è chi si avrà accanto e davanti: scegliete quindi bene con chi fare affari e da chi farvi assistere in quei frangenti, il discrimene fra successo e fallimento è la composizione della squadra più che la capacità del singolo.
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