E’ motivo di enorme soddisfazione iniziare il nuovo anno dando risalto ad una notizia positiva per la categoria ed i cittadini tutti: è finalmente possibile presentare la dichiarazione di successione in via telematica. L’innovazione – annunciata con un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate lo scorso 27 dicembre – rappresenta una semplificazione importante – e reale! – in materia, rendendo più trasparente il rapporto tra Fisco e contribuente e decongestionando i pubblici uffici; entriamo quindi plaudenti nel merito della novità.
In primo luogo, si evidenzia come il passaggio da cartaceo a digitale sarà graduale. Fino al 31 dicembre 2017, infatti, le due modalità di presentazione convivranno, e solo con il prossimo anno si avrà l’addio definitivo alla presentazione fisica presso gli sportelli (che residuerà solo per le successioni apertesi prima del 3 ottobre 2006 e per quelle integrative o modificative di precedenti cartacee). La scelta di procedere progressivamente è di certo condivisibile, in modo da permettere a tutti gli operatori – pubblici, privati, professionali – di testare la nuova modalità ed intervenire su eventuali criticità anche tecniche.
Affrontando le questioni “pratiche” chi si avvalerà subito della possibilità telematica avrà a disposizione – on-line – un modello corrispondente a quello cartaceo (e sviluppato in due distinti moduli in base ai tipi di beni ereditari interessati), che permette non solo di compilare e trasmettere la dichiarazione, ma anche di calcolare le imposte da versare in autoliquidazione e procedere alle volture catastali di eventuali immobili. La trasparenza e – in senso atecnico – la pubblicità dell’intera presentazione è inoltre corroborata dalla visualizzazione di quanto presentato nel cassetto fiscale non solo del richiedente ma anche di coeredi e chiamati vari.
Dal punto di vista tecnico, la dichiarazione telematica potrà essere presentata da tutti i contribuenti con accesso ai servizi on-line (con relativa password e identificativo utente) oppure dagli intermediari abilitati. Fra questi rientrano anche i Notai, ai sensi dell’art. 3, terzo comma, del d.P.R. 22 luglio 1998, n. 322, il tutto come disposto con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate in data 11 giugno 2012. Il pagamento può avvenire o con un addebito diretto sul conto del soggetto abilitato oppure tramite modello F24. I documenti che sono abitualmente allegati in sede di presentazione cartacea (ad es.: certificazioni bancarie; carte d’identità, et coetera) potranno essere inviati scansionati in formato .pdf o .tiff.
In conclusione, si rinnova la soddisfazione già sopra espressa. La novità rientra nell’agenda semplificazioni 2015-2017 e finalmente pare andare nella direzione che occorre al Paese: meno file, niente carta, un rapporto diretto tra cittadini, operatori e Stato. Come sempre – in un’ottica che vuole essere costruttiva e non meramente critica – si esprimono perplessità circa la potenziale apertura indiscriminata del servizio a qualunque soggetto, purché dotato di password e nome utente. Così come già avvenuto per le dichiarazioni dei redditi pre-compilate, si corre il rischio di un ingolfamento del sistema causato da soggetti che se ne avvalgono pur essendo totalmente a digiuno delle più basilari nozioni in materia. La semplificazione deve rendere più snello il rapporto tra cittadino e Stato, ma senza che ciò possa pregiudicare il funzionamento della macchina pubblica; l’unica soluzione – in questo caso – è prevedere un filtro obbligatorio dato da categorie di soggetti, formate, abilitate e responsabilizzate. Si comprende – ovviamente – come una previsione del genere possa alimentare il generale risentimento (perché rappresenterebbe una chiusura rispetto all’attuale sistema in cui chiunque può presentare una dichiarazione di successione) ma integra l’unica forma di tutela per la collettività contro l’incapacità del singolo. Eventualmente la si compensi con un’estensione delle ipotesi di non necessarietà della dichiarazione di successione (che – si ricorda – ha finalità fiscali). Ma – in attesa di eventuali interventi – godiamoci comunque un bel passo avanti nella modernizzazione del Paese.
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