La Corte di Cassazione, con sentenza n. 975/2018 pubblicata in data 17 gennaio 2018, interviene per l’ennesima volta in materia di tassazione dei trasferimenti di beni in trust.
L’ultima ricostruzione dalla Suprema Corte è foriera di buone notizie per tutti gli operatori del settore, affermando che gli atti di trasferimento di beni in trust non sono soggetti all’imposta di donazione bensì ad una tassazione in misura fissa.
Non solo: il regime “fisso” si applica anche nelle ipotesi in cui siano trasferiti beni immobili, e pertanto attrae in tale misura anche le imposte ipotecaria e catastale.
La decisione dei Giudici del Palazzaccio supera precedenti provvedimenti in senso contrario e pare (speriamo!) porre fine alla questione tributaria. La Suprema Corte ha valorizzato l’assenza di arricchimento del trasferimento, necessariamente transitorio e che avviene solo per permettere il perseguimento delle finalità del trust.
Questo provvedimento rappresenta un continuum nel percorso di attenzione della nostra giurisprudenza di legittimità per l’istituto del trust, già testimoniato dalla precedente sentenza 2043/2017. In breve – come spesso ormai accade – sono i giudici a colmare i vuoti normativi, in entrambi i casi in un’ottica di ragionevolezza fiscale e pubblicitaria.
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