La Banca d’Italia, con provvedimento in data 12 marzo 2019, ai sensi dell’art. 7, comma 2 del d.lgs. n. 231/2007 e dell’art. 79, comma 4 del TUB, ha bloccato l’attività italiana di ING BANK, istituto di diritto olandese, vietando l’acquisizione di nuovi clienti.
La decisione è maturata a seguito dell’attività ispettiva svolta da Palazzo Koch dal 1° ottobre 2018 al 18 gennaio 2019, nel corso della quale sono emerse carenze relativamente al rispetto della normativa in materia di anti-riciclaggio.
I vecchi clienti e i rapporti già in essere non sono toccati dalla decisione di Banca d’Italia, che avrà sicuramente un impatto però per il futuro dell’attività dell’istituto, che vanta di essere la prima banca on-line operante nel nostro Paese con oltre 1,3 milioni di clienti, nonché per le eventuali pratiche di mutuo e surroga in essere ma non ancora perfezionate con atto notarile, per le quali sembra inevitabile uno stop (fioccheranno richieste di risarcimento?).
La notizia evidenzia ancora di più le criticità – soprattutto in materia di tracciabilità dei flussi di denaro – connesse alle operazioni finanziarie tramite strumenti ed istituti totalmente telematici, per i quali diventa necessario rivedere le forme di controllo, potenziando gli strumenti e l’operatività degli altri operatori “in carne ed ossa” del settore (in primis i Notai, per i quali è proprio ora aperto un tavolo di confronto per proposte di riforma cui siede anche l’ABI).
Ai clienti e mediatori, immobiliari ma soprattutto creditizi, non si può che suggerire in questa fase estrema attenzione, con una valutazione anche sulle operazioni già concluse; il contraccolpo d’immagine ed economico per ING BANK, in attesa di eventuali ulteriori sviluppi da parte di Banca d’Italia, rischia di non essere banale.
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