Buone notizie per gli acquirenti (soprattutto i più giovani) di immobili abitativi: il Governo – nel Decreto Crescita licenziato nella seduta n. 53 del Consiglio dei Ministri – ha rifinanziato il fondo di garanzia per l’acquisto prima casa.
La somma destinata a rimpolpare lo strumento di sostegno al mercato immobiliare già introdotto con la legge di stabilità 2014 (articolo 48, comma 1, legge n. 147/2013) è di 100 milioni di euro; inferiore alle aspettative iniziali (la cifra ipotizzata in un primo momento era di circa il doppio) ma cruciale per rilanciare un settore che dopo gli interessanti numeri della seconda metà del 2018 inizia a mostrare i primi segnali di rallentamento, in un contesto economico nazionale non facile.
La decisione dell’Esecutivo non può che meritare l’unanime plauso. Proprio su questo sito già a novembre si era lanciato l’allarme circa l’esaurimento delle risorse del fondo e del catastrofico impatto che un mancato rifinanziamento avrebbe potuto avere sul mercato immobiliare.
I numeri che il meccanismo di garanzia ha prodotto negli anni sono infatti importanti e vanno ricordati: a fronte di un plafond iniziale di 600 milioni di euro sono state accolte quasi 100.000 domande per 200.000 operazioni di compravendita e mutuo. Solo a livello fiscale fra imposta di registro, IVA, imposta sostitutiva dei finanziamenti è ipotizzabile che il ritorno economico per l’Erario sia stato ampiamente positivo e tale da compensare le risorse stanziate.
Ancora: la ricaduta per l’intera filiera immobiliare (costruttori, mediatori, professionisti, fornitori, istituti di credito, etc..) è stata determinante e ha contribuito in maniera netta ad uscire dalla crisi che ha investito il settore e dare respiro all’intera economica nazionale, che sul mattone poggia gran parte delle propria fondamenta.
Ma il rifinanziamento del fondo è senza dubbio anche un importante segnale di fiducia, vero elemento che serve ora al Paese. Da solo ovviamente non può bastare, ma si tratta di un primo passo che unito ad altre misure (si parla, ad esempio, sempre nel Decreto Crescita 2019, del ritorno di un regime fiscale indiretto di favore per le società che procedono ad acquisti immobiliari seguiti da totali ristrutturazioni finalizzate alla rivendita: ma sul punto torneremo appena disponibile il testo) possono contribuire al rilancio dell’economia e alla revisione (questa volta in alto!) dei tassi di crescita stimati.
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