Ancora cambiamenti per gli organi di controllo

da | 17 Giu 2019 | societario

Il 16 marzo 2019 era entrato in vigore l’art. 379 del codice della crisi d’impresa (D.lgs 12 gennaio 2019 n. 14, pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 14 febbraio 2019), che modificava l’articolo 2477 del Codice Civile relativo all’organo di controllo delle società a responsabilità limitata e delle cooperative a responsabilità limitata.

La modifica riguardava i limiti per la nomina dell’organo di controllo o del revisore unico e l’art. 2477 c.c., infatti, prevedeva che “la nomina dell’organo di controllo o del revisore è obbligatoria se la società:

a) è tenuta alla redazione del bilancio consolidato;

b) controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti;

c) ha superato per due esercizi consecutivi almeno uno dei seguenti limiti: 1) totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 2 milioni di euro; 2) ricavi delle vendite e delle prestazioni: 2 milioni di euro; 3) dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 10 unità.”

La ratio della norma era la stessa sottesa a tutto il nuovo Codice della crisi d’impresa e cioè sensibilizzare gli organi gestori e di controllo nei confronti di una ipotetica crisi al fine di prevenirla e sanarla prima che diventasse irreversibile.

Il Decreto Sblocca Cantieri (DL 32/2019) ha modificato nuovamente l’art. 2477 Codice Civile innalzando le soglie in forza delle quali scatta l’obbligo di nomina dell’organo di controllo.

Così, la nomina obbligatoria del revisore o anche dell’organo di controllo si avrà nelle ipotesi in cui, per due esercizi consecutivi, verrà superato almeno uno di questi limiti:

– totale dell’attivo dello stato patrimoniale di 4 milioni di euro (rispetto agli attuali 2 milioni di euro);

– ricavi delle vendite e delle prestazioni di 4 milioni di euro (rispetto agli attuali 2 milioni di euro);

– numero dei dipendenti occupati in media durante l’esercizio di 20 unità (rispetto alle attuali 10 unità).

Si ricorda che per ora il disegno di legge è stato approvato dal Senato e che verrà ora esaminato dall’altro lato del Parlamento.

Eleonora Cesari

dott.ssa - collaboratrice Studio

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