Certificato Successorio Europeo
Il certificato successorio europeo, in breve “CSE”, è lo strumento che può essere impiegato da eredi, legatari, esecutori testamentari o amministratori dell’eredità, per far valere la loro qualità e per esercitare i rispettivi diritti in uno Stato membro diverso da quello di rilascio. In Italia viene rilasciato esclusivamente dal Notaio.
Normativa di riferimento
Regolamento UE 4 luglio 2012 n. 650, Capo VII.
Chi può chiedere il rilascio del CSE?
I soggetti legittimati sono unicamente quelli precedentemente citati, e quindi eredi, legatari, esecutori testamentari o amministratori dell’eredità.
In breve tutti coloro i quali devono fare valere la loro qualità in riferimento a quella successione.
Chi può rilasciare il CSE?
L’art. 64 del Regolamento attribuisce la competenza al rilascio agli organi giurisdizionali o ad altre autorità competenti, in base al diritto nazionale, in materia di successioni.
In Italia unico autorizzato è il Notaio.
In particolare, in Italia il Notaio è l’autorità (unica, si ripete) competente al rilascio del certificato successorio europeo nei seguenti casi:
il defunto aveva la residenza abituale in Italia
il defunto ha scelto che alla sua successione sia applicata la legge italiana
in Italia si trovano beni ereditari, il defunto aveva la cittadinanza italiana o, in mancanza, nel caso in il defunto aveva la precedente residenza abituale in Italia (purchè riferita ai 5 anni precedenti al decesso), il tutto ai sensi dell’art. 10 del Regolamento
non è facilmente attribuibile la competenza nazionale, si riscontra un collegamento fra lo Stato italiano e uno Stato terzo, astrattamente più prossimo, ma questo si trovi in una situazione di emergenza, il tutto ai sensi dell’Art. 11 del Regolamento.
Dove si utilizza il CSE?
Ai sensi dell’art. 62 del Regolamento, il certificato successorio europeo può essere richiesto solo per essere utilizzato in uno Stato membro diverso rispetto a quello che ne effettua il rilascio.
In breve un CSE rilasciato in Italia può essere usato solo all’estero.
Che durata ha il CSE?
L’0riginale del certificato successorio europeo rimane al Notaio che l’ha redatto e quindi non ha scadenza.
Ogni singola copia autentica ha una durata limitata di sei mesi dalla data di rilascio (salvo proroga).
Come sopra indicato l’originale del certificato succorrio europeo rimane al Notaio che ha redatto il documento, come avviene per tutti gli atti notarili soggetti a pubblicità in pubblici registri.
Una copia del CSE può essere chiesta, oltre al soggetto che ne ha richiesto il rilascio, anche da parte di altri soggetti interessati (ex. coeredi o chiamati che hanno rinunciato all’eredità).
Il Notaio provvederà a tenere traccia delle copie rilasciate, con relativa indicazione dei soggetti richiedenti e della validità – semestrale – delle medesime. Per chiedere una copia di un CSE ricordiamo la pagina dedicata.
E' necessario legalizzare il CSE?
Il certificato successorio europeo è esente da legalizzazioni o controlli di legalità.
In breve la copia rilasciata dal Notaio che ha ricevuto il documento può essere immediatamente utilizzata anche all’estero.
Qual è il regime fiscale del CSE?
Il certificato successorio europeo va ad inserirsi tra gli atti non aventi contenuto patrimoniale, pertanto, a norma dell’art. 30 comma 1 e dell’art. 11 Tariffa, Parte Prima, T.U.R., è soggetto a registrazione in termine fisso ed imposta di registro in misura fissa (euro 200,00) oltre imposta di bollo residuale.
Per tutti i nostri clienti che hanno necessità di avere un certificato successorio europeo è disponibile il modulo in calce, che è sufficiente compilare con le informazioni richieste.
Appena ricevuto il contatto un collaboratore dello studio – con la supervisione del Notaio Fabio Cosenza – fornirà un primo riscontro in modo da evadere in tempi rapidi la richiesta.
Ricordiamo – per i rapporti con l’estero – con lo studio si avvale di collaboratori in grado di comprendere, parlare e scrivere perfettamente in italiano, inglese, francese e tedesco.