Il dibattito politico è in questi giorni infiammato dal tema superbonus, ed in particolare dalle presunte truffe (Daniele Franco, Ministro dell’Economia, ha tuonato di “una delle truffe tra le più grandi che questa Repubblica abbia visto“) che sarebbero costate miliardi di euro all’Erario. Non solo: alla luce di queste preoccupanti valutazioni qualcuno sta iniziando a mettere in dubbio la concreta utilità dello strumento (Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico, in un’intervista odierna ha espressamente affermato che “stiamo drogando l’edilizia“).
Sono quindi in discussione una serie di rigidi correttivi, che però rischiano di condizionare pesantemente chi si era già incamminato nella strada del superbonus sia imprese che hanno avviato iniziative edilizie che singoli cittadini alle prese con lavori di ristrutturazione. Tutti ora sono quindi preoccupati di capire che cosa riserva loro il futuro.
Il panico, in particolare, è dilagato a seguito della misura introdotta nel Decreto Sostegni – ter (decreto legge 27 gennaio 2022 n. 4) che ha previsto il divieto di cessione multipla del credito, decisione maturata anche alla luce delle indagini della magistratura che ad ora hanno portato a 4,4 miliardi di euro di crediti ceduti contestati con sequestri per circa la metà.
La stretta decisa a gennaio ha portato ad un rallentamento marcato di lavori e cantieri, nonché blocco delle operazioni di acquisto dei crediti da parte delle banche che uniti al continuo rialzo delle materie prime ha totalmente paralizzato il settore.
Sono già stati annunciati da parte del Governo dei correttivi generali, che a fronte della (reintrodotta) possibilità di cedere più volte (si ipotizza fino a tre) il credito (ma solo a favore di banche e intermediari finanziari) prevedono maggiori controlli – anche preventivi – da parte dell’Agenzia delle Entrate, la presenza di un bollino antifrode che permette di tracciare tutti i passaggi, l’estensione dell’obbligo di asseverazione a tutti gli interventi edilizi.
Le misure saranno rese note nel dettaglio prossimamente e quindi una valutazione preventiva in questa sede rischierebbe di essere non puntuale; di certo si può dare un giudizio generale sull’utilità dello strumento superbonus (e affini) e sui correttivi che l’esperienza ci ha mostrato possono essere (facilmente) adottati.
Il superbonus non può che essere considerato con estremo favore. I benefici fiscali hanno infatti messo l’acceleratore al comparto edilizia che ha trascinato con sé il PIL del 2021 portando l’Italia fuori dalla crisi. Non solo: la necessaria conformità edilizia degli immobili oggetto di intervento ha condotto alla regolarizzazione di migliaia di situazioni, con conseguente gettito per gli enti locali. Ancora, i benefici in termini di risparmio energetico (anche nell’ottica di bilancia commerciale con l’estero) sono palesi, soprattutto in questo momento.
Quanto sopra basta a mantenere lo status quo e non prevedere aggiornamenti ovvero a chiudere gli occhi innanzi alle truffe che ci sono state? Ovviamente no, delle riforme sono necessarie.
Finita la fase acuta dell’emergenza economica è congruo rivedere le percentuali di detrazione e rendere più rigidi i controlli. La platea dei beneficiari non può essere infinita e dei paletti reddituali sono congrui. Anche la possibilità di usufruirne su più immobili ormai è eccessiva.
Ma le proposte di cui sopra – tutte già sul tavolo – di certo non aiutano a limitare il fenomeno delle truffe. E qui, a parte inasprire, sequestrare e indagare (tutte attività che comunque comportano.. costi per lo Stato) le soluzioni sono già presenti e di immediata – e non costosa – attuazione.
In primis si devono prevedere requisiti patrimoniali e organizzativi in capo ai soggetti che eseguono i lavori, sia direttamente, che come subappaltatori nonché quali general contractor. Basta a società semplificate con capitali ridicoli, in campo rimangano solo realtà patrimonializzate e che possono fare fronte con mezzi propri ad eventuali criticità. In breve, escludere dalla possibilità di procedere a sconti in fattura o cessioni del credito le SRLS (quante con 1 euro di capitale ne sono state costituite solo per prendere qualche appalto) o anche le società con capitale inferiore ad una percentuale (vogliamo limitarci ad un banale 5%?) dell’ammontare dei lavori per cui si sono impegnate.
In secondo luogo, invece, stante la necessità di una tracciabilità delle varie cessioni dei crediti si utilizzi la normativa – già presente nell’ambito dei crediti nei confronti delle pubbiche amministrazioni – che impone l’intervento notarile (atto pubblico o scrittura privata autenticata) per tali negozi. In questo modo sarà possibile in ogni momento ricostruire i vari passaggi e risalire, in ipotesi di contestazioni, ai protagonisti della possibile truffa, con conseguenti semplificazioni anche delle attività d’indagine.
Ma – e si conclude – in questo momento cosa possono fare i singoli cittadini alle prese con l’indecisione se procedere o meno a lavori (oppure, se già decisi, se continuare)?
I consigli – da professionista ma anche da chi.. i lavori li ha fatti sfruttando proprio il superbonus – sono pochi e semplici.
E’ fondamentale affidarsi ad aziende serie. E per capire se un’azienda è seria ci sono due elementi fondamentali: guardare la storia (da quanto lavorano; quanti cantieri di quel genere hanno affrontato; quali sono i giudizi di chi in passato ha dato loro incarichi) e guardare il capitale sociale (se sono SRLS neocostituite con capitale un euro meglio lasciare perdere).
E’ fondamentale rivolgersi a professionisti che conoscano la materia, sia per i lavori (edili) che per la cessione (del credito). Alcuni clienti mi hanno chiesto informazioni e io ho subito invitato a rivolgersi ad altri esperti (ingegneri, commercialisti: in base al tipo di quesito). Non sono un tuttologo, l’ambito superbonus è complicato, non possiamo affidarci a chi non lo maneggia perfettamente.
E’ fondamentale avere un rapporto diretto con il proprio cessionario del credito, se si segue questa strada. Sicuramente la possibilità di fare tutto on-line con un click la domenica sera è affascinante e comoda.. ma se sorge un problema non è meglio sapere di avere un referente (fisico) ad uno sportello (fisico) con cui parlare (faccia a faccia) per trovare una soluzione?
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