Il 18 maggio 2016 l’Agenzia delle Entrate ha diffuso la circolare 20E contenente un primo commento alle ultime novità in materia fiscale previste dalla Legge di Stabilità 2016. Gli aspetti toccati sono vari e vi sono anche alcune ricostruzioni a favore del contribuente: di seguito, a titolo riassuntivo, si citano i principali relativamente al settore immobiliare.
In particolare, l’Agenzia delle Entrate si è soffermata sull’agevolazione – con scadenza 31 dicembre 2016 – che consente di detrarre agli acquirenti da impresa costruttrice di immobili in classe energetica A e B il 50% di quanto corrisposto a titolo di IVA.
E’ positivo notare come vi sia stata un’interpretazione “estensiva” del concetto di “impresa costruttrice”, che si è chiarito potersi applicare anche ai soggetti non costruttori ma che hanno svolto attività di ripristino e ristrutturazione.
Non solo: l’Agenzia delle Entrate ha sottolineato come la detrazione IVA non sia da limitarsi a quanto versato relativamente al bene abitativo ma anche per eventuali pertinenze, purché acquistate contestualmente.
Procedendo nelle “buone notizie” si rappresenta come la detta detrazione sia comulabile anche con altre in vigore (ad es. quella ex art. 16-bis comma 3 del TUIR, relativa agli interventi di risanamento e restauro). L’unico, ragionevole ed indiscusso, limite è dato dall’impossibilità di comulare i vantaggi fiscali sulle stesse esatte somme versate.
Infine, un chiarimento “a sfavore” del contribuente ma inevitabile vista la nitidezza del dettato normativo. La detrazione spetta solo su quanto versato a titolo di IVA nel 2016: pertanto eventuali acconti già saldati nello scorso anno non rientrano nel regime agevolativo.
Il personale commento a queste indicazioni è più che positivo: l’Agenzia delle Entrate, con la circolare del 18 maggio, almeno per il settore immobiliare, pare avere compreso le difficoltà del comparto e gli sforzi del legislatore di darvi ossigeno con incentivi vari. Il percorso, ovviamente, dovrà continuare, da un lato cercando di insistere in una maggiore armonizzazione – anche interpretativa – circa il regime di tassazione e dall’altro valutando cosa ancora si possa fare a livello fiscale per rilanciare il mercato degli immobili.
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